Troppo amare fa male

Entravo dal portone stanca. Posavo la spesa .Sul pianerottolo mi sedevo nel terzo scalino e guardavo la scala cosi ripida mi sembrava lunga come una montagna da scalare mi sentivo battuta e pesante sentivo le gambe come un formicolio, il pancione che mi arrivava alla ringhiera e sentivo dei calci sul lato destro del fianco con il respiro ancora affannato. Si apre la porta del pianerottolo di sopra. Era mia madre dicendomi:- Sei tu Lella?- vedendomi seduta ed agitata mi disse:- Ma poi sei uscita!Fai sempre di testa tua!Non ascolti a nessuno, non vedi che sei vicina al parto?Come te lo devo dire?- io gli risposi:- Ai ragione mamma mia adesso vieni ad aiutarmi- con tanta rabbia mia madre al vedermi con delicatezza e con le lacrime agli occhi mi prese sotto le spalle con tutte e due le mani, la mia persona era appoggiata tutta su di lei e pian piano salimmo le scale con tanta paura, chissà se tutte e due potevamo scivolare dalle scale. Eravamo arrivati davanti alla porta del pianerottolo per entrare nella stanza mi sentivo tutta bagnata poi come un rivulo d’acqua sul pavimento mia madre spaventatissima mi trascina sul letto e io con un grido dicevo:- Mamma aiutami!!Sta per nascere lo sento.- le lacrime di mia madre le sentivo scendere sulla mia faccia, erano lacrime di amore, di dolore e di gioia. Quando mi diceva:- Non mollare Lella!E già qui il tuo bambino!!Lo senti come piange?- con l’ultimo grido di dolore e spingendo con tutte le mie forze gridavo:- Sia lodato mio Signore e nato!- e senza accorgermi con un pianto a dirotto piangevo e piangevo.- Piangi figlia mia!Questo pianto ti fa bene dopo il parto. Guarda come è bella la tua bambina!È un miracolo della vita. Guardala ancora com’è venuta alla luce in questo mondo in pochi minuti.- -Mamma- dissi io, ma lei mi interruppe dicendomi:- Lo so cosa mi vuoi dire Lella, ma pensa la sorpresa che Monica e Francesco verranno dalla scuola, troveranno la loro sorellina.- -Mamma vorrei anche fare una sorpresa anche a Epi.- - Mia cara Lella lo sai che tuo marito e da più di tre mesi che è andato a Milano, non ai ancora sue notizie?Lo sai anche che le ricerche che abbiamo fatto per avere qualche sue traccie, sembra che sia sparito nel nulla. Ai avuto il cuore sospeso a guardare tutti i giornali il notiziario della radio e della televisione per qualche brutta notizia riguardo a tuo marito. Non penso se a quest’ora tuo marito fosse vivo non avrebbe dato le sue notizie? Poi aveva il pensiero della tua gravidanza. Te lo ricordi quando ti diceva: "Lo sai Lella

che fra tre mesi saremmo una bella e perfetta famiglia di cinque esseri più belli ed invidiabili sulla terra?" ricordalo ne suoi momenti scherzosi, nei suoi momenti in qui tu stessa, Lella, mi dicevi "mamma sono la più felice donna in questo universo con il mio Epifanio. Sono in estasi di paradiso." E pure cara figlia mia il tuo Epifanio non lo sento morto. Nel mio cuore lo sento vivo ma distaccato e lontano.- -mamma- risposi nervosamente – Non lo dire neanche per scherzo che è distaccato da noi ed è anche lontano!Tu lo sai, mamma, il nostro amore era cosi grande, ma che dico "era", lo è anche se è morto in qualche disgrazia o si trova in qualche brutta situazione. Poi penso, cara mamma, che con quei dodici anni di risparmi, con una economia di 1.000.000 netto all’ anno e con dodici anni di matrimonio e con uno stipendio solo il mio e quello di Epifanio serviva per la banca per il mutuo per la casa nuova. Mi ricordo, tre mesi, proprio come oggi, siamo andati, io ed Epifanio, a prendere quei 12.000.000.Come era contento mio marito quando, con sorpresa, gli ho detto che avevo un libretto in banca con 12.000.000 più gli interessi e sorpreso mi disse:"Questi 12.000.000 manna scesi dal cielo non pensi come sarà arredata la nostra casa?Che dico casa sarà una reggia!!! Vedi Lella