DECENNALE DELLA MORTE DI ANGELO PETIX
 
Ho ricevuto da Gaspare Agnello un articolo ed un manifesto, affisso per le strade di Montedoro, in ricorrenza del decennale della morte del nostro scrittore Angelo Petix

                                   

                              DECENNALE DELLA MORTE DI ANGELO PETIX

GLI INTELLETTUALI SICILIANI RICORDANO IL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLO SCRITTORE DI MONTEDORO

                                                   A N G E L O   P E T I X

AVVENUTA IL 30 MARZO 1997 A CUNEO.

ANGELO PETIX E’ STATO IL CANTORE DEGLI ZOLFATAI E DELLA SOCIETA’ SICILIANA VENUTA FUORI DAL SECONDO CONFLITTO MONDIALE, CHE IMMORTALO’ NELLE SUE OPERE.
ELIO VITTORINI INTUI’ LA GRANDEZZA LETTERARIA DELLO SCRITTORE DI MONTEDORO E GLI DIEDE VOCE NELLA MEDUSA DEGLI ITALIANI DELLA MONDADORI.

LA CASA EDITRICE SCIASCIA E IL PROFESSORE MINEO, STIMOLATI DALL’EX SINDACO MESSANA HANNO RIPUBBLICATO "LA MINIERA OCCUPATA" E I "RACCONTI.

NOI OGGI LO RICORDIAMO

AI GIOVANI, AI VECCHI ZOLFATARI, AI CONTADINI, A TUTTI GLI INTELLETTUALI

PERCHE’ RILEGGENDO TUTTE LE OPERE DI PETIX SI PUO’ SCOPRIRE UN MONDO
ED UNA LETTERATURA CHE APPARTENGONO ALLA NOSTRA STORIA RECENTE E QUINDI ALLA NOSTRA VITA.

MONTEDORO 30.3.2007

PER GLI INTELLETTUALI SICILIANI

(Gaspare Agnello)

 

 

                        ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ANGELO PETIX

Il 30 marzo 1997 moriva a Cuneo lo scrittore Angelo Petix che era nato a Montedoro il 2 novembre 1912. A distanza di dieci anni dalla sua morte riteniamo che sia doveroso, per la cultura italiana, ricordare uno scrittore così significativo del secondo dopoguerra che si ascrive certamente alla corrente del realismo e che affonda le radici nel verismo verghiano e nel realismo francese di Zolà.

E noi vogliamo aggiungere che certamente Petix fu un precursore di quella che sarà la tendenza "minimalista" che la letteratura americana fa risalire a Carver e questo lo diciamo perché Petix è il cantore di un mondo "minimo" il mondo degli zolfatari e dei contadini del sud che gridavano al sole di morire subito perché le giornate erano lunghissime ed il sole cuoceva le carni dei mietitori, facendolo con una prosa semplice e veramente disarmante che non trova precedenti nella nostra letteratura

"La miniera occupata" è un piccolo capolavoro che fotografa la società mineraria siciliana della fine degli anni quaranta e degli inizi degli anni cinquanta, ma il libro che più affascina è costituito dai "Racconti" che sono dei veri e propri capolavori che tutti dovrebbero leggere per gustare una prosa bellissima e per rivivere un mondo che ci siamo lasciati alle spalle.

"Come morì Brasciddu" è certamente tra i racconti il più bello ed il più significativo e impressionò il giovane Mineo che lo notò mentre era redattore di una rivista pubblicata dallo scrittore Sebastiano Addamo.

A distanza di anni Mineo, divenuto Preside della Facoltà di Lettere dell’Università di Catania, si ritrovò a scrivere la prefazione de "La miniera occupata" che rivide la luce, assieme ai "Racconti", per i tipi della casa editrice Sciascia di Caltanissetta nel 2002.

Petix pubblicò inoltre "Gli sbandati" nel 1971, "Il sogno di un pazzo" nel 1979, "Le notti insonni di Lillà" nel 1984, "Il lungo viaggio" nel 1986, "Anna è felice" nel 1991, "L’amore respinto" nel 1994.

Noi oggi riproponiamo all’attenzione del mondo letterario italiano, questo scrittore siciliano, nella speranza che gli studiosi vogliano approfondire e studiare la sua opera.

Agrigento,lì 30.3.2007

 gaspareagnello@virgilio.it