FESTA PER GLI 80 ANNI DEL BAR SFERRAZZA

                  
        
Ireneo e Francesca Sferrazza           Luvigina e Luvigi                  Maurizio e Luvigina
                       
I primi gestori                                I figli                            Il nipote, nuovo gestore 
               
                      
Luvigina festeggiata dagli amici                      La targa

              
Alla signorina Luvigina, per il suo instancabile lavoro, ed al fratello Luvigi,  suo
                   valido aiuto, (
nonchè compagno di una famosa battuta di caccia al lago di  Serra-
                   difalco, insieme a Salvatore Tulumello, dove rischiammo "la testa" a causa di una 
                   folaga e della buda calpestata,
vedi buda), i miei più sinceri auguri per questo invidiabile 
                   anniversario. 
Federico Messana 
 

                               
    

                Il 18 giugno 2006, nel prospetto del Bar è stata posta una targa con la scritta:
                          "
Bar Sferrazza dal 1926, Via Garibaldi, 54 Montedoro CL".
  Una delle attività commerciali più antica di Montedoro è sicuramente il Bar Sferrazza, che per la festa di San Calogero ha voluto festeggiare i suoi 80 anni di esercizio senza soluzione di continuità. L'attuale titolare è Maurizio, ma la continuità umana e professionale è data dalla signorina Luigina nata nel 1921.
Titolari della licenza, infatti, sono stati: Sferrazza Ireneo fino al 1958, la figlia Luigina fino al 1996 e quindi il nipote Maurizio, figlio di Luigi.
Era il 1926 quando, a Montedoro, Ireneo Sferrazza, con la moglie Francesca Guarneri, a seguito della crisi dello zolfo che gli aveva fatto abbandonare la gestione della miniera di Grottazze, decise di aprire un Caffè: ebbe assegnato il numero 54 dalla Camera di Commercio di Caltanissetta. In quel torno di tempo in paese vi era il Caffè di Don Giuseppe Di Francesco nella Piazza Umberto e quella di Carmela Valenti. Per 8 mila lire mastro Ireneo comprò la macchina per fare la gazzosa, e poi si producevano e si vendevano le ciambelle fatte di latte e uova, i biscotti zuccherati, i pasticciotti ripieni di marmellata, orzata, latte di mandorla, granatina. Il caffè veniva preparato con delle caffettiere, mentre la classica macchina da caffè da bar fu acquistata nel 1945.
Più articolata è la storia della confezione del gelato che necessitava del ghiaccio che veniva acquistato a Serradifalco in una fabbrica, nel sito dive c'era la cabina elettrica, chiamato "L'elettricu", e veniva trasportato a Montedoro dalla carrozza di don Annibale Morreale. Nel 1944 i blocchi di ghiaccio si andavano a comperare a Canicattì e poi a Racalmuto, obbligando il barista a comperare un asinello per il trasporto. Dal 1940 il gelato veniva confezionato e venduto solo la domenica, mentre per le feste si vendeva "lu pizzettu".
A quei tempi nel paese c'era "lu vanniaturi La Vicchiera" che andava per le strade gridando: "Nni lu cafè di mastru Irenu c'è la granita lesta", da una ricetta di "mastro Gaetano lu dulceri", che nel tempo è diventata la produzione più caratteristica e specializzata del bar insieme alla "brioscia" di farina bianca, da una ricetta di Luigi Li Calsi di Serradifalco del 1943.
Come racconta la signorina Luigina: "Spesso vengono da tanti anni da Serradifalco, sia per gustare la granita che la "brioscia". Ma non posso dimenticare gli anni della mia fanciullezza quando andavo a prendere l'acqua con la "lancedda" di zinco per le necessità del bar a "li cannola" che si trovavano in fondo alla via. Come anche il lavoro svolto dalle mie sorelle Cristina e Angelina nella preparazione dei dolci.".
Il locale del bar è stato ampliato nel 1950 e nella seconda stanza gli avventori potevano giocare alle carte. Nel 1958 è deceduto mastro Ireneo, mentre la moglie Francesca è deceduta nel 1968, lo stesso giorno del marito. La signorina Luigina ha avuto un valido sostegno nel fratello Luigi, sia quando insegnava matematica alla scuola media, sia quando si è messo in pensione.
Dall'inizio dell'attività di Maurizio è stato abolito il giuoco delle carte ed il locale ha assunto un aspetto molto accogliente: alla tradizionale produzione sono state aggiunte tante offerte di servizio per i clienti  quali il fax, le ricariche telefoniche e la Lottomatica. Nello stesso tempo Maurizio ha frequentato per vari anni dei corsi di qualificazione professionale per gelatai a Senigallia e diversi Master della Campari. Si possono bere bibite all'ultimo grido, scegliere il gelato confezionato e quello artigianale tra dieci gusti diversi, la panna montata e le birre di marca: ma la caratteristica rimane "la granita e la brioscia".

Lillo Paruzzo (La Voce di campofranco)