Il palo della luce

A pochi passi dalla strada e da casa mia
Davanti alla chiesa ed al gran sacrato,
al municipio, alla scuola ed alla farmacia,
un gran palo di cemento fu piantato.

Alto,imponente ed importante,
dalle sue braccia scendevan tre lampioni,
immobile se ne stava a rimirar la gente,
ed a distinguer i dritti dai coglioni.

Illuminava a giorno la gran piazza intera
Ed a tutti faceva compagnia,
d’inverno ed anche in primavera
aggiungeva sua luce ad ogni altra via.

Oscure falene ormai estinte
Volteggiavano attorno a quelle palle,
con grandi ali ma poco variopinte
tutto sembravan tranne che grandi farfalle.

Ai pipistrelli offriva l’occasione
Di cogliere al magno suo cospetto
Con un volo e con un sol boccone
l’ignaro ,il distratto ed il molesto insetto

I rondoni veloci e voraci
che sembrava voler corteggiare,
volandogli sempre d’intorno
imparavan l’impatto a evitare

Soltanto l’incauto pedone
O qualcuno seduto su sella,
vi sbatteva ogni tanto il testone
o rompeva un’incolpevole forcella.

Successe però che in un giorno
Un autista imprudente e scontroso
anzicchè girargli d’intorno
lo investi procedendo a ritroso

Traditore e beffardo il destino
Che all’improvviso di te si sbarazza,
ora per colpa di un incauto cretino
sembra buia e più triste la piazza.