FEDERICO MESSANA   -      I MIEI LIBRI PER L'ESTATE
Dove trovarli:
 Su internet all'indirizzo:  http://www.ilmiolibro.it/autore.asp?id=738
A Montedoro:                     presso cartoleria TAIBI FABIO, Via Cavour,14  Tel. 0934 934260 
 
Poesie e filastrocche scritte con la mente rivolta agli anni cinquanta e sessanta, per ricordare amici e parenti oramai scomparsi per sempre; mio nonno Federico, i caratteristici personaggi paesani, dal "tolemaico" Francischella, a Turiddu Filidda, al paralitico Zi´ Luvigi. Come scordare la "sparatina" in pieno giorno, mio zio Ludovico che "si isola" sopra una panca allo scoppiare d´un temporale, la discesa nella miniera Gibellini! Impresse su un pezzo di carta e rilette ogni tanto, mi fanno rivivere con un sorriso i momenti gioiosi, e forse anche tristi, del passato. Ché la vita così è fatta, di cose liete e tristi, e la loro rievocazione più che oppressione, spesso dà un senso di sollievo.
  
   in lingua italiana
Poesie e filastrocche scritte con la mente rivolta agli anni cinquanta e sessanta, per ricordare amici e parenti oramai scomparsi per sempre; mio nonno Federico, i caratteristici personaggi paesani, dal "tolemaico" Francischella, a Turiddu Filidda, al paralitico Zi´ Luvigi. Come scordare la "sparatina" in pieno giorno, mio zio Ludovico che "si isola" sopra una panca allo scoppiare d´un temporale, la discesa nella miniera Gibellini! Impresse su un pezzo di carta e rilette ogni tanto, mi fanno rivivere con un sorriso i momenti gioiosi, e forse anche tristi, del passato. Ché la vita così è fatta, di cose liete e tristi, e la loro rievocazione più che oppressione, spesso dà un senso di sollievo.

  in lingua siciliana
                          La storia del grande FEDERICO II di SVEVIA, nipote del Barbarossa
Federico II di Svevia, uomo eclettico e versatile in ogni scienza della sua epoca, non ha certo bisogno di presentazione, anche se per lunghi anni, addirittura per secoli, la sua memoria e le sue gesta sono rimaste sepolte sotto uno strato di polvere impenetrabile. Abbandonato con “le pezze al culo”, dal suo tutore Papa Innocenzo III, e lasciato languire nei bassifondi di una Palermo piena di intrighi, di avventurieri e di pretendenti al trono, seppe con la sola forza della sua volontà, della sua intelligenza e di una spiccata perspicacia, emergere dal torpore orientale della bella capitale dell’Isola, e sfidare l’arroganza dei principi, gli anatemi papali, la lega dei Comuni del nord, i potenti feudatari tedeschi.
 
                                                 BATTUTA DI CACCIA A RAFFI
La scoperta di un vecchio vaso di terracotta, usato per la coltivazione del basilicò, regalato a papà da un venditore in cambio della riparazione di una strana pistola, evoca il ricordo di una battuta di caccia nella contrada di Raffi, sede degli antichi Sicani. Un´intensa battuta di caccia di due giorni rallegrata dai salaci e saggi proverbi di zi´ Vicìanzu, che ne ha sempre uno pronto, sia che si parli di mafia o di politica, sia che si discuta di argomenti più frivoli. E la natura con panorami mozzafiato, serpenti, uccelli rapaci, l´antica pratica della ricotta nell´ovile, ed un fiume dalle anse tortuose, sempre presente e quasi in secca. Non mancano le colorate annotazioni sul Paese e sui caratteristici abitanti come: Marasanta, Turiddu, Buzzichinu, la donna del cortile delle rose. Il tragitto alla ricerca di conigli e pernici, la permanenza notturna nella casa di zi´ Pietro, la cena a lume di citalena, l´escursione notturna nelle grotte sicane, i tombaroli, la caratteristica trebbiatura, la fine del povero mulo, evocano forti emozioni attraversando quelle contrade ricche di antiche memorie, dove l´orologio della Storia sembra essersi fermato al tempo degli antichi Sicani. "Testo gustoso e commosso su una Sicilia ormai molto malata" - Elvira Sellerio
 
                                           La storia dei Caico, i lamenti di don Eugenio, LUCCIOLA
Storia della famiglia Caico di Montedoro (CL), emersa dal ritrovamento di un certo numero di documenti che ne testimoniano l´ascesa e la rovinosa caduta. Ricchi proprietari terrieri e di miniere di zolfo, si ridussero quasi in miseria a causa del fallimento per una truffa subita alla fine dell´ottocento. In particolare vengono raccontate le vicende di don Eugenio, che sposò Luisa Hamilton, una scrittrice inglese, e delle loro figlie Lina e Letizia autrici della stupenda storia di "LUCCIOLA", un giornale manoscritto, unico al mondo, che vagò per l´Italia dal 1908 al 1926. Sono riportati inoltre avvenimenti e curiosi documenti a cavallo del novecento.
 
    La storia di Montedoro, a volte "un po' burlesca", ma spesso seria come la morte di Lucia, di Tanu, dei due ragazzi.

Povira armuzza, piccirìdda bedda, chi fini ladia tu duvisti fari! M'arrìzzanu li carni e li vudèdda pinsannu ca finisti a pinnuliari,
doppu ca la fiducia vinni tradita putì la tò 'nnuccenza viulintari, tagliannu a tridici anni la tò vita pi un desideriu oscenu suddisfari.
Eramu forsi vicini di vanedda o amici di jiùcu a l'achianata, ricùardu ancora 'a to' facciuzza bedda avìamu vistu la luci 'a stessa annata.
Circaru casi casi cu l'affannu, gridaru lu tò nnòmu a dìanti stritti; ristaru cu lu nasu cchiù d'un parmu, di tìa mancu li rràsti nuddu vitti.
Quannu t'ashiàru ni dda rrobba vecchia, fu straziu pi parìanti, nichi e ranni, pietà pi tìa unn'appi, mancu tecchia, cu pòtti disprizzari li tò anni.
Cu fu ddu disgraziatu nun si sappi, armenu nun lu sappi cu cumanna; pirchì di nnomi tanti fùaru fatti ma nuddu ni scuntà giusta cunnànna.

 

                 PINOCCHIU PUPU PARLANTI  - Pinocchio in siciliano con poesie e ballate
Anche se esiste già qualche versione in siciliano di Pinochio, mi sono cimentato lo stesso e con passione a questo lavoro. Il racconto del pezzo di legno che diventa "pupu parlanti", con un corpo tutto snodato e un´anima, e che dopo un´infinità di peripezie diventa addirittura un bambino, un bravo "carusu" che va a scuola, dovrebbe fare sorridere i ragazzi, e invece li appassiona come e più dei tempi di Collodi. C´è come un collante che li tiene legati al burattino, che sembra essere nato già "´mparàtu", pieno di esperienze di vita, e li fa immedesimare in lui. Il dialetto siciliano parlato, come tutti i dialetti del resto, anche se comprensibile da tutti i siciliani, varia da area ad area, come il palermitano dal nisseno, il catanese dall´agrigentino, il messinese dal trapanese, e da paese a paese nell´ambito della stessa area geografica. Nella traduzione mi sono attenuto ad una via di mezzo, al nisseno, mia zona d´origine. Questo lavoro l´ho fatto con passione, sperando d´attirare l´attenzione degli amanti di questa storia, ma anche di quei pochi che ancora non si sono accostati alle avventure di questo recalcitrante burattino: che poi detto in siculo, "un pupu parlanti era"!
 
                                                   VITA A MONTEDORO NEGLI ANNI SESSANTA
Vita, lavoro, problemi e mitici personaggi ormai tramontati per sempre, a Montedoro, nel profondo sud. Il nostro "mastro scarparo" può campare una famiglia con due paia di scarpe all´anno? A chi chiederà aiuto, per un posto nella gialla miniera di zolfo, per sfamare la sua bella Annina ed il figlio Diego? Al boss del luogo, naturalmente. "Baciò la mano, promise il suo voto, convinse e fu convinto: si ritrovò sull´uscio con in mano una carta di pasta da dieci chili con la scritta: "Maria S.S. dei Miracoli di Mussomeli". Quel voto fu la sua salvezza, ma anche l´inizio della sua triste fine, in quel paese "dorato" dal delicato e prezioso minerale.
 
                                               RACCONTO
 Incubo notturno di un bambino innocente, in un paese del centro della Sicilia.
A furia di sentir parlare di mafia, di loschi personaggi e di "sparatine", il suo inconscio
evoca una triste storia di omicidio mafioso, verosimile, anche se dai contorni fantastici
                                                   RACCONTO
Donna Luisa Caico ed il suo fido campiere Alessandro all'affannosa ricerca delle
origini del famigerato Barone di Torretta. Chi tenta di svelare il sottile mistero
si attira una scarica di pallottole o si ritrova con un cappio al collo.
                                                                          Racconti
     
Il crollo                            L'agguato                            I ragazzi di Monte Ottavio
            Il vicolo delle rose         L'ignorante                         Il grande treno
            L'innamorata                  Congrsso a Balatazza        La pernice Bianca
            La piazza                         Il caso Filomena