LA PIETRA DELL'IMPERATORE

Il medioevo d'Italia, e soprattutto quello siciliano, è ricco di storie e di leggende che si tramandano per via orale, e che spesso, riscontrandosi nei costumi delle popolazioni, ne avvalorano la veridicità.

Federico II, nipote del Barbarossa e di Ruggero II, imperatore e re di Sicilia, viene spesso bollato come uomo violento per certi episodi che gli si attribuiscono, come seppellire viva una persona accusata di qualche mafefatta o sferrare un violento calcio al basso ventre a chi, genuflesso, chiedeva sommessamente perdono! Ma viene anche ricordato come persona intelligente, erudito, poeta, legislatore, mecenate, aperto al nuovo ed alla tolleranza religiosa. Basti pensare al "Liber Augustalis", al trattato "De arte venandi cum avibus", all'apertura dell'Univesità di Napoli ed a tutte le disposizioni impartite affinché gli studenti potessero avere vita facile per lo studio. E perché no! anche come persona aperta e sensibile alle richieste sindacali dell'epoca!

Si racconta, infatti, che gli operai dell'Isola dovevano lavorare fino a quattordici ore al giorno, dalle sei del mattino alle venti, per guadagnare un tozzo di pane. D'inverno poteva essere sopportabile, visto il clima benevolo, ma d'estate, con l'afa e la calura opprimente, non era da cristiani! Quando una piccola rappresentanza si presentò al suo cospetto con una supplica, affinché fossero diminuite le ore di lavoro, Federico prese sul serio la questione. Ordinò infatti che fosse posta alle falde del monte Pellegrino, nella parte meridionale, una grossa pietra a forma di cono, in modo che fosse ben visibile da tutti gli abitanti della Conca d'oro, e decretò che quando l'ombra del monte avesse lambito la base del macigno (il che avveniva verso le ore quattro del pomeriggio, o come si diceva allora "a venti ore"), tutti dovevano smettere di lavorare. Una grande conquista sindacale! In segno di riconoscenza la gente battezzò quel grosso sasso a forma di cono, come la Pietra dell'Imperatore.

Dalla leggenda alla storia: la pietra esistette veramente dal momento che ne parla il Fazello nel 1558 (Storia di Sicilia), ne racconta il De Giovanni nel 1615 (Palermo restaurato), la descrive il Mongitore nel 1743 (Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili), ed il Marchese di Villabianca. Ma fu distrutta, purtroppo, nel diciannovesimo secolo per ricavarne materiale da costruzione.

Per tornare alle tradizioni, tra i nostri contadini si tramanda ancora il ricordo della legge umanitaria voluta dal grande imperatore nel 1231, e le "venti ore" risuonano ancora dai campanili dei paesi della Sicilia: che sia in ricordo della Pietra dell'Imperatore?