LA GROTTA


Il buco che s'apre ai piedi del monte
un sibilo emana, sottile,
che pare di quello respiro e lamento,
da sempre quel peso un tormento.

Scoperto l'ingresso,
con forza e coraggio
l'ardito si cala là in fondo,
con corde e ramponi,
usando perizia e attenzioni
ai mille invisibili rischi;
ma trova infinite emozioni.

Con lampade e torce
scruta l'immensa caverna
che l'acqua ha scavato in millenni.

Da mille colori ammaliato,
vi scopre colonne viventi
calate dall'alto
a sorreggere un peso dannato,
laghetti da fate solcati,
figure di mostri deformi
assopiti da tempo remoto.

Stupito, una traccia vi trova
d'antichi abitanti del mondo:
attrezzi di caccia,
e dipinti in parete
antichi animali scomparsi
nei secoli andati.

Tornato all'aperto già smania
al pensiero di fare ritorno
nell'antro ch'è anima e cuore
del monte che il piano sovrasta.