Una rosa per Federico

 

C'è sempre un profumo di rosa
dinanzi al tuo marmo regale,
la porta una timida sposa
attratta dal nome immortale.

Distratto il turista sta in posa
le spalle a quell'urna fatale,
ma dopo con aria gioiosa
un fiore depone e scompare.

Lo Svevo sorride sornione
dal marmo sottratto a Ruggero,
dubbioso che un altro campione
compaia sì forte e sì fiero.

Con Papi e briganti in tenzone,
di gloria t'empisti, guerriero!
La rosa, che adorna il tuo marmo
tra Enrico, Costanza e Ruggero,

dimostra che non fu poi indarno
tentare l'unione davvero.
Volevi l'Italia nel palmo,
dalle Alpi in Sicilia un sol credo

per farne Nazione, e tu almo
d'amore e di gloria esser fiero.
Passasti i tuoi anni a lottare,
corresti in Germania e in Oriente,

pregasti di fronte all'altare,
ma strali a quel Papa potente
che per il suo impero salvare
voleva un'Italia perdente.