La Madonna del Rosario 

Nel 1873, a Montedoro, le zolfare erano la fonte del benessere per molti lavoratori, tutti guadagnavano bene, la ricchezza si propagava in tutto il paese. Cesare Caico, uno dei proprietari delle miniere, in una paga cadente la vigilia della festa del S.S. Rosario, pagò gli operai in oro. Allora il paese contava oltre i tremila abitanti. Questo riferimento storico, alla Festa della Madonna del Rosario che si celebra, sin dai primi anni della fondazione del paese (1635 ), la prima domenica di ottobre vuole significare che si trattava della festa più importante, con la fiera delle mercanzie e degli animali, quando si facevano le grandi spese per la casa e per la persona, si indossavano gli abiti nuovi, si facevano grandi pranzi.
Fino al 1960 ancora si teneva la fiera del bestiame in occasione della festa, ma lentamente, con la chiusura delle miniere di zolfo, e il ritorno degli emigrati nel mese di agosto, la festa di San Giuseppe dal mese di maggio venne spostata alla prima domenica dell' ottavo mese ed ha assunto un tono maggiore per la partecipazione delle persone, le manifestazioni e gli spettacoli che vengono organizzati.
Le miniere di zolfo sono state chiuse nel 1975 e la popolazione si è ridotta a 1700 abitanti circa; la raccolta delle offerte viene promossa porta a porta dal comitato. Il Comitato dei festeggiamenti era costituito da Giuseppina Capillo, Gigina Morreale, Giuseppina Augello, Maddalena Lucidi, Maria Morreale, Calogero Morreale fu Francesco, Rosa Sferrazza, Calogero Morreale fu Andrea. Dagli Stati Uniti Salvatore Randazzo di Orazio ha portato, il contributo di un gruppo di montedoresi, (Morreale Carmelo, Falcone Calogero, Falcone Salvatore, Mendola Giuseppe, Ingrao Michele e famiglia, Alaimo Carmelo, Cipollina Rosario, Mendola Pietro, Montagna Carmelo, Mantione Giuseppina, Mantione Giovanni, Mantione Ireneo) ma con grande disappunto non ha potuto vedere la festa perché è rientrato per motivi di lavoro.
Sempre dagli USA sono arrivati contributi da Bufalino Giovanni, Campanella Mario, Campanella Calogero, Galante Calogero, Montagna Grazia, Sciandra James. Mentre dal Canada sono arrivati offerte da Campanella Giuseppe, Sem, Maria, Rosario, Milazzo Calogera, Alaimo Faustino, Vella Pina, Salvo Charles, Porco Rosa, Bufalino Nicolo, Giovanni, Resina, Giosy, Salvo Angela, Puma Pietrina Bufalino, Puma Maria Bufalino. La festa si è svolta nei giorni 3, 4, 5, 6 ottobre. L'illuminazione delle vie e delle piazze, con archi multicolori, è stata curata dalla cooperativa SAL di M. P. Crucillà di Serradifalco, i fuochi d'artifìcio sono stati accesi dalla ditta Aldo Picone di Santo Stefano Quisquina. La banda musicale di San Biagio Platani, diretta dal maestro Gino Longo, ha suonato il sabato pomeriggio e la domenica per le vie del paese e sul palco. Il venerdì in piazza vi è stata una serata musicale dedicata alle canzoni siciliane con il Gruppo Lorimest di Castelbuono. Il lunedì, nella serata, nella piazza Europa, vi è stata l’ottava edizione della Sagra della Salsiccia con una buona partecipazione di forestieri.
Il momento forte della festa si è avuto nella processione della statua della Madonna - su un carro a forma di barca addobbato dalla ditta Giambra di San Cataldo - per "le vie dei santi": una grande folla preceduta da due carabinieri in alta uniforme, il vicesindaco Mantione con la fascia tricolore, il comandante della stazione dei carabinieri, assessori e consiglieri comunali, il gonfalone del Comune portato dai vigili urbani, il parroco don Amedeo Duminuco con padre Calogero Milazzo e padre Calogero Mantiene. Al suono della banda musicale si alternavano canti alla Madonna e la recita del Santo Rosario fino al ritorno in chiesa dove è stata sparata una maschiata. Una caratteristica che ancora persiste è quella delle offerte dei fedeli al manto della Madonna durante le soste della processione, mentre si vanno sempre più riducendo le offerte alla 'ntorcia’ un bastone fasciato di stoffa bianca sulla quale sono spillate delle banconote) nella mattinata della domenica, con 1' accompagnamento della banda musicale. E' scomparsa la raccolta delle offerte in natura con le cavalcature che servivano per i lavori agricoli, non e' è più 1' offerta del grano da parte dei contadini, che veniva portato, di solito con i cavalli tutti addobbati, dopo la sfilata per le vie del paese, davanti alla chiesa. In tutti e tre i casi si trattava di promesse fatte alla Madonna per ottenere una grazia o per ringraziare per una grazia ricevuta. La festa della Madonna del Rosario costituisce una connotazione della identità dei montedoresi, sia residenti che emigrati in tutte le parti del mondo, che non bisogna disperdere.

Lillo Paruzzo