ROSSO PAPAVERO

Eri solo un bel fiore, caro papavero!
Adornavi un gran prato di sgargianti colori,
giallo, un bel rosa e rosso su tutti,
a corona della tua verde testa rotonda.
Signore, ondeggiavi cullato da una timida brezza,
e poi cento, o mille o pił mila soldati
al tuo cenno muovevan la testa in concerto,
ora tutti a destra, ora a manca,
ora piegati in avanti tirati da mano fantasma,
o indietro curvati, sospinti e respinti,
onde inquiete errabonde in un mare in burrasca.
Alti da terra pił spanne,
serrati a coorte come piccolo esercito in battaglia,
sfidavano le ire del cielo
leggeri su stelo robusto e flessuoso.
Api a migliaia ed insetti volavan scegliendo il colore,
saltando tra foglie e pistilli in ordine sparso
succhiavano il nettare ambito.
Ed i bimbi a rincorrersi in mezzo,
a chiamarsi dispersi tra i gambi,
comparire felici per il gioco novello,
ignari d'infuso calmante e odoroso
che mamma donava a riposo.
Ma un giorno, scoperto l'arcano,
che in testa celavi cavallo troiano un'arma tremenda,
fu guerra, la guerra dei fiori.
La tua testa reclamano a mille per estrarre gli umori,
una polvere bianca che inebria e che spesso assassina.
Ma per me resti solo un bel fiore,
caro papavero rosso,
il fiore della mia infanzia.