FEDERICO MESSANA       poesie, racconti ed altro......     
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                                      I malanni di Eugenio

All'infermità di Loulou s'intreccia quella di Eugenio, che così scrive: "Da alcuni giorni mi è venuto una specie di dolore e bruciore al retto verso l'orifizio, e ieri s'è fatto così acuto, insopportabile che ho dovuto andare a trovare l'Abate Salemi, seguace e depositario dei rimedi Mattei. Andrei troppo per le lunghe se imprendessi a narrarti tutti i particolari di ciò che ho preso di rimedi ed altro; ti basti sapere che tutta questa notte ho avuto sulla pancia un cataplasma di semi di lino….E così ai miei tormenti morali, che sono grandi anzi grandissimi, si uniscono così per rendere la cosa un po' variata, anche quelli fisici….".

E viene il tragico! "Da più di dieci giorni che ho male al retto, ieri mi sono fatto visitare da un chirurgo il quale disse trattarsi di …spasmo allo sfintere interno dell'ano, con strozzamento del circolo venoso! Secondo il detto chirurgo per guarirmi completamente dovrei farmi praticare "lo sfibramento dello sfintere", cioè la distensione o dilatazione con mezzi meccanici delle fibre di quella parte, operazione dolorosissima secondo lo stesso chirurgo; ma che si può fare senza soffrire o con l'uso della cocaina locale, o con la cloroformizzazione! Figurati se io subirò mai coteste operazioni violente e bestiali!".

Quindi scrive al Conte Mattei alla Rocchetta ed a Mario Venturoli di Bologna, alla ricerca di rimedi. Dopo qualche giorno comunica a Loulou che il suo male è molto alleggerito e che prosegue con successo la cura di Mattei, che così gli scrive: "Giudico sicuramente che lo sfibramento indicato dal chirurgo è una pazzia!".

"Anch'io sto meglio anzi posso dirmi completamente guarito, e così la diagnosi del chirurgo resta come una manifestazione di cattivo augurio e nient'altro! Vedi un poco, se invece di me, che tu sai come la penso e non passerò mai sotto le mani bestiali di cotesta gente, fosse capitato un altro pronto a sottostare alla bestiale scienza, si faceva ben rovinare; oltre che si sarebbe fatto mungere bene la tasca!".

Eugenio, per questa volta l'ha scampata bella!